Un tour tra le memorie dell’antica Preneste e villaggi di collina. I Monti Prenestini, situati nel tratto preappenninico laziale, accolgono paesini e borghi, nati intorno alla Via Prenestina, che mantengono ancora un forte legame con la tradizione. Lasciatevi incantare dai loro incredibili scorci, dove Natura e Architettura si fondono in un insieme indissolubile.
ZAGAROLO
Su una altura di origine tufacea si innalza la città di Zagarolo. Il centro storico è di derivazione medioevale, molto piccolo e caratteristico, e la sua urbanistica risale al XVI secolo. Palazzo Rospigliosi è un importante edificio che sovrasta la città. Costruzione del ‘500 associata ai Colonna, una delle famiglie nobili della Roma rinascimentale e barocca. Pompeo Colonna, rinnova la fortezza medievale creando un palazzo signorile, al rientro dalla vittoria sui turchi a Lepanto, l’edificio si distingue per le sue estensioni monumentali lungo il corso principale della città, nel centro storico. Il Palazzo custodisce stimati affreschi come testimonianza dei pittori manieristi che ci hanno lavorato nel tardo Cinquecento. Nel piano nobile del palazzo sono rappresentati paesaggi idilliaci, scene di caccia, scene di battaglia e tra le altre la battaglia di Lepanto.
Lo stabile accolse, per clemenza del duca Marzio Colonna, il pittore Michelangelo Marisi detto il Caravaggio, fuggito da Roma, dopo aver ucciso un amico in una rissa. Nella sua permanenza in questo castello, dipinse varie opere d’arte tra le quali La Maddalena e discepoli di Emmaus.
Oggi l’ala di sinistra del piano terra occupa gli uffici amministrativi della Istituzione Palazzo Rospigliosi, che ne gestisce le attività.
Il primo piano ospita il Museo del Giocattolo, che del genere è tra i più ricchi e forniti del panorama nazionale.
La chiesa di San Pietro Apostolo, destinata al culto il 1 novembre 1725 è in stile tardobarocco, e ha uno sviluppo verticale per via del sito su cui è stata edificata, si innalza infatti lungo il versante che corre lungo la parte più alta del centro abitato e si affaccia in una piccola piazza.
PALESTRINA
L’antica Praeneste è il territorio su cui è emersa l’attuale città di Palestrina. Numerosi miti narrano la sua origine.
Diverse memorie segnano come fondatore Telegono, figlio di Ulisse e di Circe, oppure l’eroe eponimo Prainestos, figlio del re Latino e nipote di Ulisse.
La sua posizione strategica ne avvantaggiò la sua affermazione, asserita dall’edificazione di un foro e dalla monumentalizzazione del santuario solenne consacrato alla Fortuna Primigenia, datati entrambi alla fine del II secolo a.C.
Palestrina fu una delle mete favorite dall’imperatore Augusto per le sue villeggiature.
La cattedrale di Sant’Agapito si innalza sui resti del tempio della Fortuna Primigenia del IV secolo a.C. cui si assommò, probabilmente nel V secolo, un primo edificio cristiano a pianta rettangolare.
Nel 1882 ebbe inizio una profonda trasformazione dell’interno che ha portato la cattedrale alle sembianze attuali, definite da opere di rinnovamento proseguite fino alla fine della Grande Guerra.
L’interno della chiesa si presenta ricco di luce con forme architettoniche ornate e impreziosite con decorazioni in oro e marmi di pregio. I grossi pilastri in opera quadrata separano e marcano lo spazio che divide le tre navate. Il soffitto a cassettoni con rosoni dorati copre l’intera navata centrale, il pavimento è in lastroni di marmo bianco di Carrara e di bardiglio cappella, disposti a mo’ di scacchiera.
Il Palazzo Colonna Barberini è uno stabile che ospita il Museo archeologico prenestino; edificato una prima volta nell’XI secolo sui resti del santuario della Fortuna Primigenia, tempio di età tardo-repubblicana, fu demolito e ricostruito nel XV secolo; deve il suo nome ai signori del luogo che lo custodirono in precedenza, dapprima la famiglia Colonna, cui si deve il nucleo originario e la ricostruzione, e a seguire quella dei Barberini, che lo acquisì nel XVII secolo e lo mantenne fino alla fine della seconda guerra mondiale.
Il foro civile di Preneste
era l’antico centro della città romana e annovera una serie di edifici di varie epoche in corrispondenza dell’attuale piazza Regina Margherita e sotto la cattedrale di Sant’Agapito martire. Collegato al soprastante Santuario della Fortuna Primigenia, venne a lungo ritenuto una sorta di “santuario inferiore” e solo più tardi identificato come foro. L’edificio più considerevole era la basilica con interno diviso in quattro navate, quasi certamente coperte.
Il Museo Diocesano Di Arte Sacra
è collocato nell’ala sud-ovest del palazzo Vescovile e ospita circa 600 opere tra i quali numerosi ex-voto di epoca pagana e cristiana. Una delle opere più prestigiose custodite nel museo è l’Eolo attribuito a Michelangelo, una scultura rimasta a lungo nascosta ed oggi rinvenuta in tutto il suo splendore. Oggi è presentata nel museo anche “La decapitazione di Sant’Agapito” di Caravaggio, rientrata a Palestrina dopo molti anni.
CAPRANICA PRENESTINA
Capranica Prenestina meta turistica che vanta l’incontaminata e luminosa bellezza del paesaggio naturale che la circonda, e l’interessante patrimonio storico -artistico che testimonia la storia, l’ambiente e la vita delle popolazioni che fin dai tempi antichi hanno dimorato in questa parte di territorio.
Il santuario Madre delle Grazie della Mentorella
è uno dei più antichi santuari mariani in Italia e anche in Europa. Fa parte della Chiesa cattolica apostolica romana, Diocesi di Tivoli, ed è curato dalla Congregazione della Resurrezione di Nostro Signore Gesù Cristo. Secondo la tradizione , il complesso è sorto per desiderio di Costantino nel IV secolo nel sito dove si indottrinò il già tribuno romano Sant’Eustachio, vissuto tra il I e il II secolo. Nel VI secolo viene elargita ai Benedettini e diventa, fino al XV secolo, proprietà dell’Abbazia di Subiaco; lasciata in stato di abbandono dai monaci benedettini, si impoverisce fino a quando nel XVII secolo viene rinvenuta dal gesuita Athanasius Kircher che ne dirige il restauro.
SAN VITO ROMANO
Il paese é noto per il fascino naturale e per i colori che ne caratterizzano le stagioni. Il paese ha un aspetto caratteristico, infatti si sviluppa su più Colli, come il Monte San Vito, il Colle di Compigliano, la Torricella e Le Cese, cinge al centro un borgo ricco di avvenimenti storici che ne hanno marcato il successo e gli interventi susseguenti.
S. Maria de Arce, situata a fianco del Castello Theodoli è la chiesa principale del paese . La sua prima fase operativa risale al secolo XV, come testimoniava l’iscrizione posta all’interno di una campana (1489), e doveva servire quasi esclusivamente ai soldati accampati nei pressi della Rocca.
La navata centrale è coperta da una volta a botte in muratura dipinta a olio da Aronne del Vecchio, così come la controfacciata nella parete sopra al coro. Nella navata destra, al centro della parete laterale si entra nella Cappella del Sacro Cuore di Gesù, posta in asse con la navata centrale.
GENAZZANO
Genazzano, il cui nome rammenta una “gens Genucia” che, in epoca imperiale romana, era in possesso del “fundus Genucianus”, è un paese di origine alto medievale. Alla metà del XIII sec. diventa bene dei Colonna che ne custodirono il dominium per molti secoli.
Il Castello Colonna sovrasta Genazzano in tutta la sua imponenza e magnificenza. La sua storia è congiunta alla famiglia Colonna che nel corso del tempo, di generazione in generazione, grazie ad accrescimenti, mutamenti e opere di adornamento, ha mutato il Castello da modesta fortezza difensiva in dimora padronale di grande spicco artistico e architettonico.
L’accesso al Castello un tempo era concordato anche al popolo che poteva ritirarsi in caso di attacco ed usarlo come luogo di scambi commerciali durante il giorno. Ma nel XVIII secolo, la costruzione della balaustra a chiudere a sud il cortile, ne impedì l’accesso al castello da parte dei cittadini.
Il Ninfeo di Donato Bramante si eleva su quello che era il “Giardino Vecchio”del castello, e fino al XX secolo si riteneva fosse di origine romanica o dell’Alto Medioevo. Lo stabile si articola in un porticato a tre campate che confluisce in un ambiente absidato retrostante e, a sinistra, in un piccola stanza ottagona con vasca circolare al centro; ai lati del loggiato l’edificio si prolunga in due stanze quadrate con piccoli ambienti retrostanti.
Santuario della Madonna del Buon Consiglio
Meta di numerosi pellegrinaggi a partire dal ‘400, poiché, prodigiosamente, un’icona raffigurante la Madonna ed il Bambino si staccò da un affresco di una chiesa di Scutari, città albanese, durante l’assedio dei Turchi Ottomani.
Il 17 marzo 1903 papa Leone XIII elevò il santuario alla dignità di basilica minore.
Della chiesa originaria non resta altro che il portale scolpito in marmo bianco, che reca nel timpano un bassorilievo raffigurando la Vergine con il Bambino portati dagli angeli sopra le nubi. L’odierno Santuario fu eretto, senza che fosse toccata la cappella della Madonna, dal 1621 al 1629. La facciata, realizzata nel 1840, è decorata con sei pilastri ionici scanalati e quattro mosaici realizzati nel 1956; nel timpano la Madonna del Buon Consiglio con due angeli davanti a lei, gli altri due sono omaggi a Pio IX ed a Leone XIII.
CAVE
Cave è una cittadina circondata da boschi di castagno e ceduo ai piedi dei Monti Prenestini. Uno dei più antichi castelli del medioevo nel Lazio. Territorio dei Colonna; vi si custodiscono alcuni rovine medioevali di molta importanza, fra cui i ruderi dell’antico castello e delle sue mura.
Nel secolo X, a circa un miglio da ‘’Castrum Trebanum’’ verso Preneste, dove erano state aperte le cave di pozzolana e tufo, si stava formando una nuova comunità abitativa; perciò, ‘’Cavarum Terra’’ e quindi l’attuale etimologia: Cave.
Chiesa di San Lorenzo
Risale all’anno 988 il primo nucleo della chiesa dedicata a San Lorenzo, edificato sul colle “Quadrangolo”, terreno allora dell’episcopato di Palestrina. La chiesa originaria, realizzata su strutture cimiteriali di epoca romana è stata modificata più volte nel tempo, dando vita ad un suggestivo “ecclettismo”. Tipicamente gotici sono i tre archi a sesto acuto che poggiano su colonne e capitelli di riuso e dividono la navata centrale da quella sinistra e le finestre in peperino risalenti al successivo ampliamento del XIII secolo. Negli ultimi anni si sono susseguiti interventi di manutenzione varia che hanno consentito di ammirare la sua splendida bellezza dopo più di mille anni!
La chiesa dall’aspetto romanico all’esterno presenta, nella parete opposta a quella d’ingresso, la forma dell’antica abside del X secolo e una decorazione realizzata con mattoni di tufo e peperino e lacerti di marmo di riuso.
MUSEO LORENZO FERRI
Il Museo Lorenzo Ferri, parte del Museo Civico “Città di Cave”, è dedicato allo scultore, restauratore e sindonologo Lorenzo Ferri (1902-1975).
Centro di produzione e promozione culturale della Città di Cave e del suo territorio a pochi chilometri da Roma, il Museo Lorenzo Ferri si compone di due sezioni:
la sezione principale che raccoglie una collezione di opere dell’artista,
la sezione distaccata dedicata al Presepe Monumentale.
Tra le opere più significative e conosciute, i bozzetti di sculture romane come la statua di Trilussa e di Giolitti, l’Ecce Homo, il Cristo Alfa-Omega e il Cristo Redentore, i rilievi per il concorso delle porte bronzee della Basilica di San Pietro in Roma, il dipinto a olio “Eva nell’Eden” e i bozzetti del monumento per il santuario di Knock in Irlanda.